01 dicembre 2005

Aids, giornata mondiale: storia di coraggio e di dolore

Al momento, A., 21 anni, sieropositivo dalla nascita, un lavoro in una lavanderia industriale, fidanzate non ne ha. Ma ne ha avute più d'una. E con loro ha avuto soprattutto rapporti sessuali. ''Solo protettì, dice. Tuttavia con nessuna di loro ha mai ammesso di essere sieropositivo. Non ci ha pensato neppure per un attimo: ''le avrebbe allontanate. Le discriminazioni e l'ignoranza è ancora troppa''.Ha saputo di essere sieropositivo a 8 anni. ''Guardavo un film in tv con mia madre: era Filadelfia. Lei mi detto che anche io avevo quel problema ma che le cure mi avrebbero permesso di avere una vita normale, di vivere. A. ha contratto il virus dalla madre sieropositiva, la quale a sua volta era stata contagiata dal padre, tossicodipendente e malato di Aids per colpa di una siringa infetta.''Ho saputo fin dall'inzio che mi sarei tenuto tutto dentro e sentivo che era un'ingiustizia, che attorno a questa malattia la discriminazione sociale era pesantissima. Ma credo che venire a conoscenza del problema quando sei bambino, sia probabilmente meno scioccante che venire a saperlo da adulto''.Dice di essersi sempre sentito inibito, di aver dichiarato la sua malattia solo al suo medico, che lo segue da quando era bambino, e ai suoi più stretti familiari, ''con cui se ne parla liberamente, il che mi permette di essere me stesso senza alcuna inibizione. Ma, ad esempio, mia nonna non lo ha mai saputo, ne avrebbe paura per ignoranza''. Non dirlo, dice A., ''mi fa sentire più libero''.Oggi la sua vita è normale: ''per 3 mesi l'anno vado in 'vacanza terapeutica, ossia non prendo i farmaci. Si chiama proprio così, 'vacanza terapeutica. La sospensione dei farmaci varia da paziente a paziente, a seconda dei valori del sangue, ma si può anche chiedere espressamente al proprio medico di prendersi una vacanza!''. ''Rispetto a quand'ero piccolo - racconta - le terapie sono molto migliorate. Oggi sto benissimo e prendo 5 pastiglie al giorno, una sola volta, la sera. E passa la paura! Prima le dovevo prendere 3 volte al giorno e più volte le prendi, più ti ricordi che sei malato e che far sapere agli altri che hai l'Hiv allontanerebbe chi ti sta attorno e non sospetta nulla''. Effetti collaterali dei medicinali? ''Sì e a volte anche pesanti. Ho avuto più di una colica renale e sono molto magro''. Progetti per il futuro? ''So che c'è il lavaggio dello sperma, che potrò avere dei figli, se alla mia compagna andrà bene. Non lo vedo come un problema insormontabile e sono certo che la donna giusta non si tirerà indietro''.

3 commenti:

Miss Quarrel ha detto...

E' da tutto il giorno che ho i brividi.. a volte ci si dimentica di quel che ci minaccia. E' questione di sopravvivenza.

Anonimo ha detto...

Ma la volete smettere tu e Daniela di giocare con sto blog?
Tu è da ieri che mi stai facendo venire il mal di mare :)

Domerlino ha detto...

e tu lo vedi il mio scroll sul blog?

è vero, ma ho tanta voglia di cambiamento, chissà perchè?