21 luglio 2008

Pensieri di un pomeriggio di mezza estate

Mio ufficio. Guardo la finestra: cielo nuvoloso. Un display luminoso mostra la temperatura: 23 gradi. Seee, magari. Sarà sicuramente rotto qualche led. Forse sono 28. Più probabile 29. Ma che umidità. Non so se augurarmi un bel temporale estivo. Tanto lo so che dopo lo scroscio farebbe più caldo di prima.

Mi piacciono i temporali estivi, mi piace sentire il profumo della pioggia. Mi ricordano quei pomeriggi al mare, bambino con i miei fratelli, quando venivamo sorpresi dai tuoni e dai fulmini e di corsa aiutavamo papà mamma e nonna a recuperare tutte le sedie e le sdraio dal giardino per ripararle sotto la tettoia. Corri! Attento a non scivolare! Quella è pesante, la prendo io. Ale, prendi i cuscini! Svelto! Ad un tratto... giù il diluvio!! Appena in tempo, siamo salvi! Ed un attimo dopo... di nuovo il sole tra le nuvole. Altra corsa, questa volta sulla spiaggia a fare il bagno. Come è limpida l'acqua dello ionio dopo un acquazzone estivo.....
Il profumo della pioggia mi ricorda la famiglia.
Oggi è il compleanno di mio padre: auguri papà.
Ho voglia di scrivere. Forse riesco finalmente a scaricare la tensione dopo una settimana molto dura. E non è ancora finita. Scrivo e mentre lo faccio spero che questo post venga tanto lungo da annoiarvi, in modo che non lo leggiate. Queste righe sono più per me che per voi.
Spero tanto che tutto si risolva, che si riveli un brutto sogno. Ho sensazioni negative però. E se le mie sensazioni si rivelassero fondate sarebbe dura. Non irrecuperabile, non catastrofica. Ma dura. Soprattutto perchè sono lontano. A questa età si finisce di essere un pensiero per genitori e zii ed iniziano loro ad essere un pensiero per te.
La famiglia. E' uno strano virus che se ti colpisce ti condiziona l'esistenza. Non puoi farne a meno. Ti condiziona e la condizioni. E' un virus "magico" però: ti da tanto. C'è sempre. Comunque.
Sono così "malato" di famiglia che ogni mio rapporto personale è più o meno basato su questa. In ogni altra persona cerco un pezzo di famiglia.
E sto veramente male quando non riesco a coltivare i rapporti con l'intensità e la frequenza che vorrei: penso a Chiara, a Serena, agli amici di Trenitalia, a Stella.
E sono felice quando dopo mesi di silenzio nella cassetta delle lettere... "Daniela e Mauro annunciano il loro matrimonio e sono lieti di invitarti...." e su messanger lei aggiunge: non potevo non invitarti, sei il mio amico di sempre.
E sono un pò incazzato quando gli amici che ho la fortuna di frequentare tutti i giorni e che sanno un pò di più su quello che mi sta succedendo non mi chiedono nulla. Gli amici che la mia vera famiglia hanno avuto il privilegio di incontrare. Non chiedono nulla pur sapendo che corrono il rischio di sentirsi rispondere anche stavolta "Tutto ok" ( o forse no? ).
E poi penso a te. A quante peripezie hai dovuto superare, a quante prove hai affrontato per tenere unita la tua famiglia. Che oggi sento un pò mia.
E penso a te: la mia famiglia.

Mio ufficio. Guardo la finestra: piove. Apro la finestra. Mi piace sentire il profumo della pioggia: mi ricorda la famiglia....

4 commenti:

gio_stregacciabuona ha detto...

Io sono arrivata fino alla fine del post... perchè ti conosco e quindi so che la parte migliore è quasi sempre alla fine...

Sono lontana, è vero... ma faccio quel che posso... ogni tanto sparisco, ma perchè la vita è dura ed è una lotta quotidiana... Però ti son sempre vicina col cuore e con il pensiero, non dimenticarlo mai...


PS: oggi ha piovuto qui a taranto, anzi è successo un pandemonio, diluvio, grandine, tromba d'aria... Di sicuro non avresti fatto a ritirar le sedie sotto la tettoia... :-)

Miss Quarrel ha detto...

IO MI RIFIUTO DI COMMENTARE :)
ti voglio bene, socio.

Gloria ha detto...

Ti capisco benissimo,pure io vorrei scrivere tutto della mia vita ho i miei pensieri,ma sarebbe troppo lungo e noioso.Ti voglio un mondo di bene...sono contenta per la famiglia c'e hai trovato è la famiglia che hai,goditi la famiglia.

vix ha detto...

non so come sono arrivata fin qui... ma leggendo mi è tornata in mente quella sensanzione che ho provato quando ho conosciuto la vostra splendida famiglia,siete molto fortunati...
vi ho osservato attraverso i racconti di Ale, le vostre storie pensando che in fondo è cosi che dovrebbe essere una famiglia...
dovrebbe darti stabiltà, equilibrio, quel tipo di forza con cui non ti senti mai veramente solo..siete fortunati "fratelli Fabrizio" cacchio se siete fortunati...:-)
un abbraccio, vittoria.